La Torre di Bofo
- Gaia, Giada, Martina, Giulia
- 9 giu
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 10 giu
Cenni storici
La Torre di Bofo, inizialmente detta Castel Vecchio, è una struttura risalente all’epoca medievale, fa parte delle cosiddette “torri semaforiche” a carattere difensivo, costruite lungo le principali vie di accesso al territorio di Orte.
Si ritiene che il suo proprietario principale, da cui ha preso il nome, sia stato Bofo appartenente alla famiglia Sordolini, che ne entrò in possesso alla fine del 1400. La torre è stata costruita nei secoli precedenti, la tecnica muraria consente di datarla tra il XII ed il XIV secolo. A partire almeno dal 1322 la torre, con la tenuta circostante, appartenne alla famiglia identificabile come casa Iovenali. Un suo importante esponente, anche proprietario della torre, fu Bartolomeo nato nel 1327 e morto intorno al 1405.

Bartolomeo, appartenente ad una delle famiglie più importanti di Orte, fu un imprenditore agricolo, commerciale e finanziario. Pur essendo citato nei documenti, almeno in un caso, come notaio, probabilmente non esercitò tale professione, ma si dedicò agli affari ed alla amministrazione dei suoi molti beni. Successivamente la proprietà della torre passò da Bartolomeo a Contadino di Nicola Nardi e da questo alla famiglia Sordolini: la figlia di Contadino sposò Bartolomeo Sordolini.
Localizzazione e testimonianze materiali
La torre si trova nei boschi alle spalle dell'abitato di Orte Scalo, subito sotto il ciglio delle alture che delimitano la valle del Tevere. Ad essa si può arrivare agevolmente partendo dall’importante scalo ferroviario della città di Orte. Il percorso è di media difficoltà, ricco di scorci e di panorami mozzafiato ed è anche segnato con i cartelli del CAI.

Se volete fare una passeggiata per “riconnettervi” con la natura, la torre di Bofo è la meta ideale! Il percorso è perfetto per risvegliare i cinque sensi e per fare una bella escursione rilassante, da soli o tra amici. Si parte dalla piazza antistante la stazione e dopo circa 500 metri di strada vi ritroverete pienamente immersi nella natura!

A quel punto basterà limitarsi a seguire i cartelli CAI e dopo circa una mezz'ora di cammino nel bosco, godendovi le meraviglie del paesaggio, sarete giunti a destinazione.
Arrivati alla torre, vi troverete davanti una costruzione che si staglia in tutta sua maestosità. È possibile distinguere chiaramente le sue caratteristiche: una struttura a pianta rettangolare di epoca medievale, affiancata da costruzioni più recenti la cui funzione non è stata ancora compresa. La torre si sviluppa in altezza per circa 6/7 metri, potrete vedere e toccare i tre strati verticali da cui sono composte le sue mura: due esterni, formati da blocchetti parallelepipedi tufo e di travertino ed uno interno formato da scaglie di rocce varie.
Quando era in funzione, e in buone condizioni, era accessibile tramite una porta ora situata a circa 1 metro di altezza. Sicuramente nel passato, l'ingresso si trovava a un’altezza maggiore rispetto al terreno, questo per rendere impossibile l’accesso, se non attraverso una scala mobile in legno, pronta ad essere tolta nel caso di incursioni nemiche.
Toccando le mura della torre si viene catapultati nel medioevo ed è una emozione magnifica; al tempo, l’ambiente circostante non era lo stesso che possiamo osservare al giorno d’oggi, l'area ricoperta dal bosco infatti era occupata ampiamente dai campi coltivati. La torre non era l'unica costruzione, i documenti medievali parlano di mura, di case e della Chiesa di San Sebastiano, esistente nel 1462, quando il castello apparteneva alla famiglia Sordolini.
In prossimità della torre, troverete dei tavolini da pic-nic ai quali potrete fermarvi per una pausa pranzo, ovviamente si spera nel rispetto di madre natura, quindi prestate attenzione a non lasciare residui di cibo, cartacce o altro, dietro di voi.
Non lontano dalla torre, troverete anche altre importanti testimonianze antropiche:
la Torre di Cristo;
l’ex convento di San Bernardino;
la chiesetta dedicata alla SS Trinità.
Poter vedere queste meraviglie dal vivo è veramente emozionante!
Bibliografia
A. Zuppante, Entrate, uscite e memorie. il registro di Bartolomeo da Orte, 1369-1403, Edizioni Sette Città, Monterosi 2021
Sitografia